Circa 400 espositori presentano auto sportive, tuning, motorsport e auto d’epoca. È l’evento di tutti gli appassionati di auto: il Motor Show di Essen si tiene presso la fiera di Essen dal 27 novembre al 5 dicembre (26 novembre: Preview Day). La “fiera delle fiere automobilistiche” combina auto sportive, tuning e lifestyle, sport motoristici e auto d’epoca. Dal momento che gli effetti della pandemia sono ancora presenti, il Motor Show di Essen si tiene quest’anno in “Edizione limitata” e cioè senza l’arena con gli sport motoristici in azione. Inoltre, bisogna rispettare le regole 3G tedesche e indossare le mascherine.
Per impallinati di tutte le auto
Circa 400 espositori in tutto presenteranno le loro novità negli otto padiglioni: dall’ambita auto sportiva al puro telaio, passando per gli accessori e tutto quello che riguarda il mondo dell’auto. Gli appassionati di auto incontrano una vasta gamma di marchi, come ADAC Motorsport, Borbet, Continental, Genesis, Hyundai, H&R Spezialfedern, Mercedes Fan-World e Wheelpros Europe.
Curiosità a tutto Tuning
Forse non (ancora) leggendario, ma decisamente cult, è il tuningXperience nel padiglione 5: circa 100 privati presentano i loro veicoli amorevolmente curati in uno show davvero speciale. Ci sono personalizzazioni di veicoli da tutti i giorni come brutali bolidi da motorsport e pure show car. Inoltre la scaletta dello spettacolo include esempi rari come Barkas B1000, Lada 2103, Polski Fiat 126p e VW Brasilia, oltre a diversi veicoli Tesla.
Veicoli d’epoca (in attesa del Techno Classica Essen 2022)
Il Motor Show di Essen però è anche un evento imperdibile per gli intenditori di auto d’epoca: all’interno del Salone Classic & Prestige dell’organizzatore S.I.H.A. nei padiglioni 1 e 2, i rivenditori presentano fantastiche automobili classiche in vendita, comprese quelle sportive e da corsa. Il focus del più storico salone di vendita di auto d’epoca della Germania include gli anniversari dei 100 anni dell’AVUS e 60 anni della Jaguar E-Type.
Il Volvo C303 TGB1111 (Terrangbil, ovvero Terrain Vehicle) è un veicolo 4×4 militare svedese di metà anni ’70 equipaggiato normalmente di cannone senza rinculo da 90 mm Pvpj 1110 per annientare i carrarmati (Tank Killer) durante la Guerra Fredda. Fin qui, tutto abbastanza normale per un mezzo militare…
Prodotto in circa 250 esemplari, il “cattivissimo” Volvo è equipaggiato con il poderoso 6 cilindri a benzina B30 da 3 litri, che lo rende inarrestabile per la sua incredibile affidabilità, scattante e silenzioso, grazie alla sua configurazione 6L. Le prestazioni sono davvero notevoli per l’epoca e ancora di più se confrontato con i fuoristrada di oggi, grazie non solo alla potenza del motore (125 CV), ma anche alla presenza di assali a portale (l’altezza minima da terra è equivalente a quella di un Mercedes Unimog) e differenziali anteriore e posteriore bloccabili dai comandi in plancia tramite depressione d’aria.
Impiegato anche per uso agonistico, nella Parigi-Dakar del 1983 una Volvo C303 ha vinto nella sua classe di veicoli. Le dimensioni particolarmente compatte (4.350 mm di lunghezza) rendono il C303 ultra agile nel fuoristrada più impegnativo e accidentato, superando agilmente il suo più temibile concorrente, lo Steyr-Puch Pinzgauer, surclassato quest’ultimo per prestazioni motoristiche, altezza da terra e comfort.
Il fuoristrada Volvo C303 TGB1111 offre spazio per 5 passeggeri ed è dotato di soft-top facilmente rimovibile, sorretto non da centine ma da un poderoso roll-bar ripiegabile sui lati del veicolo. A trovarne uno, considerando la scarsezza dei mezzi prodotti, oggi gli appassionati lo acquistano sicuramente per le sue impareggiabili prestazioni in fuoristrada. Ricambi… ci sono. Un esemplare ben conservato e con pochi km vale da 28.000 euro in su.
Di solito, per mancanza di tempo, la maggior parte di amanti delle auto storiche punta a vedere i Saloni delle auto classiche nazionali, come Milano Autoclassica e Auto e moto d’epoca Padova, o quelli più importanti internazionali, come Techno Classica Essen, Retro Classics Stoccarda e Retromobile Parigi. Attenzione però, perché limitarsi a questi potrebbe essere un errore, soprattutto se non vi è accavallamento. Interclassics Bruxelles, che di solito avviene nel mese di novembre, e Interclassics Maastricht (a gennaio), sono due vere e proprie chicche per atmosfera e per varietà automobilistica che si può ammirare. Raggiungere poi Bruxelles è davvero facile ed economico: basta prenotare un aereo Ryanair per Bruxelles Charleroi (nel caso nostro meno di 30 euro a persona tra andata e ritorno), salire sul bus che porta a Gare du Midi (stazione ferroviaria) a Bruxelles (circa 15 euro a persona) e poi la metro per andare in fiera (2,70 euro). L’albergo a 300 metri a piedi dalla fiera, ovvero l’Expo Hotel, ci è costato in camera doppia 72 euro! Ma ora, guardare la gallery per rendersi conto della varietà delle auto proposte.
A parte le solite Ferrari, Porsche, Lamborghini e Bugatti, tanto per citare alcune auto per miliardari, dove si può trovare una ultra rarità come questa? Si tratta di una introvabile Toyota Corolla KE36 Deluxe Wagon nel suo bellissimo e inconfondibile giallo senape. Perché comprarla? La maggior parte di questa vettura è ancora in prima vernice, ha avuto solo due proprietari, è trazione posteriore e ha un fascino iper vintage. Il motore è un affidabile 1.2 da 55 CV, quanti bastano per spingerla a oltre 130 km/h in autostrada, la documentazione è completa e il rivenditore, Ruyl Classics, è affidabile e attento all’originalità. Questa vettura non ha un bullone, una vite, un dado che non sia il suo originale. Guai a lasciarsela sfuggire.
L’atelier delle Honda S in Belgio. Questi signori sono altamente specializzati nel restauro delle Honda S600 e S800, due compatte coupé sportive giapponesi degli anni ’60. La Honda S600 aveva la trasmissione posteriore a catena, come sulle moto per capirsi, mentre la Honda S800 aveva l’albero di trasmissione. Entrambe sono rare e sono due belve, con il motore che tira i 9000 giri/min. Un’esemplare di queste Honda professionalmente restaurato viene proposto a 60.000 euro e da quello che abbiamo visto il prezzo è centrato perché la cabrio azzurra che s’intravede in foto è stata subito venduta. Insomma, un’altra giapponese da non lasciarsi scappare!
Interclassics Bruxelles fa sempre le cose in grande, ed ecco una fantastica mostra tematica dedicata al 75° compleanno di Jacky Icks. Questa leggenda delle corse è stato, tra l’altro, 6 volte campione della 24 Ore di Le Mans, 8 volte vincitore del GP di F1, 5 volte vincitore della 1000 km di Spa Francorchamps, vincitore nel 1983 della Parigi-Dakar.
Ritorniamo al mercato. Sempre allo stand di Ruyl Classics, era stata già venduta al primo giorno questa meravigliosa Land Rover 88 Serie II a benzina conservata. Il simpatico venditore Alphons ci ha spiegato che la vettura in realtà è stata venduta poco prima dell’inizio della fiera, mentre era ferma a far benzina. Alphons ha scattato una foto dal distributore che ha poi pubblicato su Instagram e il compratore l’ha subito contattato per comprarla alla bellezza di 50.000 euro. L’auto era italiana.
Altro giro, altra corsa… Come non innamorarsi di questa Ford Escort RS 2000 MKI del 1972, auto da corsa leggerissima da 160 CV, completamente restaurata e in vendita per poco meno di 50.000 euro…
Poco più in la, una Renault 5 del 1990 da appena 11.000 km a poco meno di 10.000 euro. Non c’è da meravigliarsi più di tanto, visto che le utilitarie stanno prendendo il sopravvento sulle super sportive: basta pensare alla Fiat Panda del calciatore Arturo Vidal… A proposito di Panda, qui a Bruxelles, le Fiat Panda 4×4, a patto che non siano pasticciate, ma belle per davvero, si vendono da 12.000 euro in su. E non parliamo di serie speciali…
Considerando le modifiche fatte, nemmeno 40.000 euro richiesti per una rara Jeep CJ-8 Scrambler del 1984 con poderoso motore 5.7 V8 non sono uno sproposito. Ci vuole l’amatore e, forse, un pò di pazienza per nazionalizzarla (dipende dalle regole del paese).
Un altro gioiello vero era questa Datsun 240Z, sportiva giapponese vera in condizioni e colore strepitoso, proposta completa di tutto a poco meno di 50.000 euro.
Se invece fate parte di quella schiera di appassionati di auto storiche a cui piacciono i “relitti” (perché no, ormai stanno diventando sempre più richiesti, guardare i risultati della collezione Baillon della celebre Casa d’aste francese Artcurial, tanto per citare uno dei mille casi), siuramente si farà più di qualche giro intorno a una vecchia vecchia Citroen 2CV così in stato da restauro (purtroppo impossibile da conservare, perché già precedentemente e abbondantemente “stuccata”). Il prezzo richiesto era di circa 4.000 euro, è stata subito venduta.
Per chi preferisce supersportive un po’ particolari e, come dire, esotiche, non poteva perdersi di ammirare le prime due Elva più la divertentissima Lotus Europa, quest’ultima in vendita.
Amate il cosiddetto genere “Barnfind”, ovvero “Ritrovamento da fienile” e, in più le auto con un pizzico di storia che magari hanno salvato anche vite? Allora c’è questa Volvo ambulanza un po’ vissuta anche se con pochi km (40.000), ancora completamente equipaggiata di tutto punto, a circa 7.000 euro.
Cercate delle rarità assolute? Allo stand degli amanti Honda c’era questo raro furgoncino Honda T500, più unico che raro, in vendita a 50.000 euro da tvpclassics.com e alcune tra le più originali mini moto “da bagagliaio”. Che bel vedere!
Una interessante Citroen Ami con tanto di portapacchi in un bella tonalità di verde.
Stragulp, verrebbe da dire! Un’eccezionale carrellata di Volkswagen da viaggi estremi, tra cui il celebre Volkswagen Maggiolino “Due vetrini” riverniciato di bianco (era verde) super equipaggiato, con cui D’Ieteren attraversò tutta l’Africa, un’impresa ai limiti dell’impossibile, ma possibile per certi Volkswagen…
Un Volkswagen “Bretzel Kafer” (Maggiolino Due vetrini), integralmente restaurato e con raro gancio traino, esposto allo stand degli amanti Volkswagen. Non era in vendita, ma in fiera ce ne era un altro in vendita di colore azzurro, ma che sinceramente non meritava di essere fotografato per il restauro sommario e, diciamo, di fantasia. Prima di acquistare un’auto, documentarsi sempre bene sugli esatti colori dell’epoca, sulla meccanica installata e sulle condizioni degli interni. Per questo sono da preferire gli esemplari non restaurati.
Una simpatica carrellata di microcars: in primo piano una Messerschmitt KR200, poi una Isetta 600 zebrata, un’italianissima Sulky e una Heinkel Trojan. Ci sono veri e propri cultori del genere (guardare i risultati della collezione Bruce Weiner battuta dalla Casa d’aste RM Sotheby’s…).
Una sportiva che non si vede tutti i giorni, si una sportiva, è la Citroen Visa Mille Pistes. Bel motore potente da 1.4 litri e trazione integrale, non male. Generalmente valgono sui 30/35.000 euro, ma quest’esemplare era proposto a oltre 50.000 euro…
Personalmente non ci affascinano più di tanto in redazione, però questa BMW 3.0 Si berlina aveva il suo perché e il prezzo non era poi così sbagliato, considerando che era equipaggiata anche di aria condizionata.
A chi piace il genere, non mancavano certo le show car, come succede in ogni importante Salone.
C’è sempre una seconda possibilità… La Citroen 2CV “Barnfind” è sfuggita via prima del previsto perché già venduta? Perché non ripegare e trattare questa subito all’entrata del Salone?
Elaborata o meno, è sempre bello ammirare sotto il cofano di una Porsche 356…
Trasformata (purtroppo) in Show Car, non si vede tutt’i giorni una fuoristrada Daihatsu Taft o Wildcat, in special modo in versione pickup… In secondo piano, rossa, una Mercedes 300 GE con oltre 200.000 kms dal prezzo improbabile, oltre 30.000 euro…
Una Morgan a 3 ruote, ovvero la Morgan. Sempre un bel vedere…
Preparazioni Volkswagen per veri duri. Un Maggiolino raso terra da corsa e una Golf “proiettile” con cambio sequenziale…
Bella BMW CSL preparata da gara, in vendita a oltre 230.000 euro…
Allo stesso stand della BMW preparata da gara, c’era questa Jeep Grand Wagoner con appena 1000 miglia da nuova, proposta a circa 90.000 euro…Se un’auto è troppo ingombrante da portare a casa, si possono scegliere molte altre cose, come una motociclettina, un’automobilina Jeep o un cane San Bernardo, proposti intorno a 1.000 euro ciascuno.
Bella, bellissima e non è una Fiat, ma una ben più rara Steyr Puch 500 DL proposta da Franco Lembo. La richiesta scandita dalle suadenti labbra della fotomodella mè di 35.000 euro. L’auto è veramente bella e ben restaurata, ma a quella cifra si possono trovare le più vitaminiche 650 TR… Comunque, un amatore potrebbe spendere tale cifra per un esemplare curato come questo.
Un altro pezzo che non si vede tutt’i giorni è questa Nash Healey da quasi 80.000 euro in un bellissimo ed elegantissimo nero, restaurata.
Svezia… terra di formidabili auto d’epoca. Checché se ne possa pensare, in Svezia si trovano dei gran conservati, nonostante la presenza del sale sulle strade che può rovinare questi capolavori di design. In questo caso, l’auto è restaurata e un po’ “pasticciata” per correre, come s’intravede dalla presenza di interni non originali e strumentazione aggiuntiva. SI tratta però sempre di una magnifica Saab 93 del 1960, che fa la sua scena.
Quando si va a un Salone importante come Interclassics Bruxelles, non dare mai per scontato una cosa: non è detto che al secondo giorno ci siano le stesse auto viste al primo giorno. Le concessionarie infatti vengono con la scorta. Le auto vendute al primo giorno vengono sostituite al secondo giorno e così via. Com’è il caso di questa meravigliosa Volvo P1800E restaurata proposta a circa 43.000 euro, che è andata a sostituire una Ferrari venduta il primo giorno. Questa svedese è veramente in condizioni eccezionali e non è detto che sarà venduta entro sera anche lei. Il mercato ha regole ben precise: i pezzi veramente belli, possibilmente conservati in prima vernice o ben restaurati e magari ricchi di storia, vanno via di sicuro e anche velocemente.
That’s all Falks e non perdetevi a questo punto la prossima edizione di Interclassics di gennaio 2022 che si terrà a Maastricht: Interclassics Maastricht 2022!
Non c’è niente da fare, la maggior parte delle auto d’epoca giapponesi fanno letteralmente girare la testa e, sicuramente, ti svuotano il portafogli. Com’è il caso di questo incredibile ritrovamento che ha solo 28.000 km da nuova, pur essendo del 1968. Si tratta della superba Honda S800, una minuscola coupé giapponese da 10.000 giri/min. Il compatto 800 cc sfodera quasi 100 CV/l e la trazione è naturalmente posteriore. Pesa neanche 700 kg e guidarla è gioia allo stato puro.
In particolare, la rarità di questa rara Honda S800 Coupé è che è italiana fin dall’origine e, incredibilmente, a parte il basso chilometraggio, si è conservata intatta e senza ruggine passante fino ai giorni nostri. Incredibile davvero, perché i lamierati delle auto giapponesi in quegli anni non venivano trattati contro la ruggine. Naturalmente, l’auto è stata ferma per molto tempo e per questo la carrozzeria ha subito danni superficiali, ma nulla che infici sulla sicurezza strutturale del mezzo. Insomma, questa Honda S800 conserva una gran bella patina.
Trovare un’Honda S800 in questo stato, è da acquistare sicuramente, perché è un oggetto più unico che raro. Non solo per il suo aspetto e la sua linea, ma anche per il divertimento che si prova a guidarla e per la sua rivalutazione nel tempo. La posizione di guida è praticamente distesa a terra, il volante a tre razze Nardiverticale e la piccola leva cambio dagli innesti ultra corti subito accanto. Il motore, praticamente derivato dalle moto, sale vertiginosamente di giri in un lampo superando la zona rossa dei 9000. Partenza ideale: gas a 6000 giri, lasciare la frizione e far fischiare ruote e propulsore (dal doppio scarico posteriore) a più non posso, poi via dentro con seconda, terza e quarta marcia. Sono 4 i carburatori che sparano dentro benzina e, anche se non sono ben regolati, l’auto spinge lo stesso come una furia fino a 180 km/h. La stessa Porsche in quegli anni si meravigliava di come Honda, produttrice fino ad allora di motorette, fosse riuscita a tirar fuori una sportiva così di razza e affidabile allo stesso tempo, a patto di cambiare l’olio motore ogni 3000 km, come recita il libretto.
Conviene considerare l’acquisto? Sicuramente si, perché se ben mantenuti piccoli bolidi come questa Honda S800 continueranno ad alzarsi di prezzo, come fa la sua più rara concorrente Toyota Sports 800. Oggi di una Honda S800 Coupé in stato di conservato si può chiedere qualsiasi cifra, che verosimilmente può superare anche i 35.000 euro!
Se le Toyota Land Cruiser serie BJ (Diesel) e FJ (benzina) raggiungono sempre più spesso cifre inavvicinabili, si può sicuramente puntare su un’altra interessante fuoristrada della stessa famiglia Toyota, ovvero la Daihatsu Taft o Wildcat o ancora Toyota Blizzard, a seconda dei mercati dov’è stata commercializzata. Prodotta a partire da metà anni ’70, la Daihatsu Taft è stata la prima fuoristrada della più antica Casa automobilistica giapponese. Era disponibile sia con motori a benzina, sia Diesel.
L’importante è cercare di trovare l’esemplare giusto di Daihatsu Taft, meglio se ben conservato in prima vernice, o in alternativa ben restaurato. Se non si hanno esigenze di lunghe trasferte, la Daihatsu Taft più “simpatica” è sicuramente la F10 1.0 a benzina, per la sua carrozzeria corta e la sua particolare mascherina prima serie. Era a quattro posti. La versione più bilanciata e che si trova più facilmente, se così si può dire, è la Daihatsu Taft F20 1.6 a benzina, caratterizzata da uno sbalzo posteriore più pronunciato che permette di ospitare 2 persone in più rispetto alla F10, ovvero 6 passeggeri in tutto.La Daihatsu Taft F20 più lussuosa è la Deluxe e si caratterizza per tutti i posti fronte marcia invece delle panchette longitudinali posteriori. I sedili a scacchettoni delle Deluxe sono ben imbottiti e offrono una certa comodità rispetto ai sedili esili delle versioni base. Inoltre, la versione Deluxe, tra le sue caratteristiche, offre una plancia con strumentazione più completa, il differenziale posteriore a slittamento limitato che aiuta nei terreni più accidentati, l’hard top e il tetto apribile, oltre che il cambio a 5 marce nelle ultimissime serie dal 1984, quelle che hanno più valore naturalmente.
Alla guida, la Daihatsu Taft è una fuoristrada vera e di gran lunga più maneggevole della “cugina” Toyota Land Cruiser. Naturalmente, più che su strada le sue doti spiccano su terreni anche fortemente accidentati e sulle strette mulattiere di montagna, dove praticamente solo lo Steyr Puch Haflinger le da la paga. I rapporti del cambio sono tutti tendenzialmente corti, ma il motore a benzina da 1.6 litri è caratterizzato da una rumorosità abbastanza sommessa per quei tempi e da un livello di vibrazioni accettabili. Tra le caratteristiche degne di nota di questo modello di fuoristrada, si segnala la sua robustezza e longevità. I ponti sono dei robusti Dana e il motore 1.6 a benzina è un eterno aste e bilancieri. Se si effettua la manutenzione programmata, difficilmente queste Daihatsu 4×4 creeranno dei problemi.
Quanto pagarla? Dipende. Nelle nostre schede di valutazione abbiamo inserito un valore massimo di mercato di 8.000 euro, ma questo si può oltrepassare abbondantemente a seconda delle condizioni del mezzo. Un “super mezzo” può spuntare e superare anche 18.000 euro, come una “carcassa” può valere al massimo 1.000 euro. Attenzione però, la maggior parte delle Daihatsu Taft si trova intorno a 5.000/6.000 euro. Se a quella cifra si trova una buona macchina, meglio non lasciarsela sfuggire, perché con un buon restauro quella cifra può triplicarsi in un attimo! La tendenza di mercato di queste vetture è infatti in forte rialzo, come la maggior parte delle giapponesi.