No menu items!
No menu items!
Home Blog Pagina 13

Fiere internazionali auto d’epoca 2022: gli eventi da non perdersi

Anche il 2021 sta per volgere al termine. Signori, il 2021… Nel bel mezzo dell’inizio di un millennio in cui si credeva che le auto volassero. Invece no, tutt’altro, le auto sono sempre più con le “gomme per terra”.

Se il mercato dell’auto nuova soffre terribilmente con la bufala delle auto elettriche, quello delle auto storiche con motore e meccanica vera continua a ottenere un enorme consenso. Purtroppo, secondo noi, e questa ne è la riprova, l’auto nuova è diventata esclusivamente figlia del marketing, le auto d’epoca invece sono ancora figlie della passione (di guidare) e del design.

Per questo l’auto d’epoca crea vera e propria dipendenza. Ecco allora un veloce vademecum di appuntamenti fieristici, Covid permettendo, che non sarebbe da lasciarsi sfuggire per nulla al mondo.

Inizio 2022: solite incertezze da Covid, Maastricht rimandata a settembre

La voglia di prenotare, partire, visitare ed eventualmente trattare o aggiudicarsi l’auto d’epoca dei propri sogni c’è tutta e forse ancora di più. Come ogni inizio anno, anche il 2022 sarebbe dovuto iniziare spumeggiante con l’appuntamento dell’Interclassics Maastricht, che di solito si tiene a metà gennaio, il weekend dopo la fine delle feste natalizie. Peccato, non è così neanche quest’anno, perché è stato spostato all’8, 9, 10 e 11 settembre 2022.

Questo Salone, della durata di 4 giorni, da giovedì a domenica, è semplicemente fantastico perché posizionato nel punto nevralgico del collezionismo di auto d’epoca europeo, ovvero nei Paesi Bassi. Non è enorme, ma c’è un’interessantissima varietà di auto d’epoca, molte delle quali non si incontreranno mai qui in Italia.

Inoltre, era popolato anche da un interessante asta dove si potevano fare buoni affari. Interclassics Maastricht è un elegante Salone a carattere prevalentemente commerciale per fortuna, quindi non è difficile realizzare il proprio sogno: ci sono tanti dealer, come anche privati, che espongono i loro gioielli su ruote.

Poco spazio ai ricambi e altrettanto per i club. La vera anima però rimane il commercio. Si consiglia vivamente una visita, come anche all’Interclassics Bruxelles, che si terrà dal 18 al 20 Novembre 2022: l’organizzatore è lo stesso.

Febbraio 2022: tutti a Parigi al Retromobile

Fiera come poche ce ne sono in giro per il mondo, Retromobile 2022 di Parigi, che se tutto va bene (Covid) si terrà dal 2 al 6 febbraio, è il Salone degli eccessi per eccellenza.

Tutto è grande qui, tutto è unico, tutto è importantissimo. A partire dalle aste che si tengono in concomitanza con il Salone. Di solito apre le danze la Casa d’Aste americana RM Sotheby’s in una location esclusiva, che punta molto sulle auto d’epoca sportive e ricche di storia, quindi la Casa d’Aste inglese Bonhams, con le sue auto anche prebelliche, e il top del top, la Casa d’Aste francese Artcurial, che presenta ogni anno incredibili ritrovamenti e auto d’epoca sempre molto particolari.

Inutile dire, non ne abbiano le altre Case d’Asta, che il nostro appuntamento preferito è quello organizzato da Artcurial. Tra l’altro, l’asta è tenuta dai tre bravissimi banditori ed è un vero e proprio spettacolo vederla.

L’asta di Artcurial si tiene direttamente in fiera, di solito il venerdì pomeriggio, e occupa una importante parte dell’esposizione fieristica. Sono davvero molti gli spettatori, così come gli offerenti. Di solito, durante tutte queste aste di Parigi, si assiste ogni anno a dei veri e propri record di aggiudicazioni. Ovviamente, già da metà mese di gennaio sono pubblicati tutti i cataloghi completi, per capire al meglio dove dirigersi secondo i propri gusti.

Oltre alle aste, che occupano sinceramente una parte molto interessante di Retromobile Parigi, c’è un settore della fiera dove vengono esposte auto d’epoca fino a 25.000 euro, e poi nel padiglione centrale ci sono vere e proprie “chicche” da miliardari. Tant’è. Non è tutto. I

nteressantissima e molto curata è la parte delle Automobilia, per gli appassionati di cimeli e tutto ciò che gira intorno all’auto d’epoca: praticamente l’antiquariato dell’auto storica. E poi ancora modelli e modellini rari e ultra-rari, arte, mostre dedicate e tanto altro ancora. Sognare a occhi aperti, qui a Parigi può diventare realtà.

Marzo 2022: una dietro l’altra, Retro Classics Stuttgart e Techno Classica Essen Siha (il TOP)

Sempre che il Covid lo permetta, a Marzo invece bisogna spostarsi in Germania. Dal 17 al 20 marzo si terrà la fiera Retro Classics a Stoccarda e il weekend dopo, dal 23 al 27 marzo, l’evento fieristico più atteso dell’anno forse insieme a quello di Parigi, se non di più: il Techno Classica di Essen.

Facilmente raggiungibili entrambi con aerei low-cost, il Retro Classics di Stoccarda è un immenso Salone dove si possono ammirare soprattutto le infinite varianti di auto d’epoca delle storiche Case Automobilistiche del posto, come Mercedes e Porsche.

La fiera è veramente estesa ma, a nostro avviso, non ha ancora un’anima commerciale dove è possibile realizzare il proprio sogno. Sono tante le auto d’epoca da poter ammirare, incluse quelle dei privati, ma ancora non è a livello del Techno Classica di Essen. Merita comunque di essere vista.

Il vero e proprio appuntamento dell’anno rimane il Techno Classica di Essen, immensa fiera che come e più di Parigi per certi versi abbaglia anche il visitatore più inesperto e fa innamorare anche chi fino al minuto prima dell’ingresso non era minimamente interessato alle auto d’epoca. Un evento veramente eccezionale che, come Retromobile di Parigi, coinvolge e attira visitatori di tutto il Mondo.

Al Techno Classica di Essen e al Retromobile di Parigi, per capirsi, si riesce a delineare bene il polso del mercato. Fiera dall’anima prevalentemente commerciale, tutto quello che non trovi nelle altre fiere del Mondo, sicuramente a Essen c’è.

Inoltre, fino all’ultima edizione svolta, erano presenti due grandi appuntamenti d’asta, per aggiudicarsi l’auto d’epoca dei propri sogni a colpi di batture al rialzo.

Al Techno Classica di Essen ci sono dealer da tutto il mondo con un’offerta estremamente variegata di auto d’epoca. Molto vasta è anche l’offerta dei privati, sia all’interno dei padiglioni, sia all’esterno.

In qualche angolo del Salone, più o meno nascosto, è sicuro che il tuo affare ti aspetta. Altrettanto vasta è la parte dei ricambi, delle automobilia, delle mostre tematiche e della Vita di Club, davvero uno spettacolo da andare a vedere. Non si può non andare a vedere un Salone come il Techno Classica di Essen, il “Sancta Sanctorum” insieme a Retromobile di Parigi delle fiere Europee.

Maggio 2022: spazio alla varietà motoristica al Motorworld-Classics-Bodensee

Tutto sommato a pochi passi dal Nord Italia, a Friedrichshafen, al confine tra Svizzera, Austria e Germania, si tiene uno degli eventi fieristici più spettacolari da vedere a livello turistico: il Motorworld-Classics-Bodensee che si dovrebbe tenere, Covid permettendo, dal 6 all’8 maggio.

La fiera ha dimensioni medio-grandi ed è assolutamente da visitare per la spettacolare varietà motoristica d’epoca esposta. Qui si possono vedere (e provare, in alcuni casi), aerei, dirigibili, veicoli anfibi, veicoli da gara, insomma tutto ciò che abbia un motore.

Inoltre una grande parte della fiera è occupata ovviamente dal mercato, con dealer e privati che mettono in vendita le loro auto d’apoca. Chiunque raggiunga il Salone con la propria auto d’epoca poi, può esporla tra i padiglioni.

Interessante l’immancabile esposizione dei trattori d’epoca e quella del campeggio (d’epoca), organizzata dal Museo Hymer. Nonostante l’abbondanza di veicoli d’epoca esposti in vendita, qui il visitatore non viene tanto per fare affari, ma per ammirare appunto tutto ciò che ha creato l’uomo in tema di motorismo.

La location poi è eccezionale, grazie alla presenza del lago, e sono numerosi gli eventi fuori salone.

Ottobre 2022: ripartenza a Salisburgo (A) con il Classic Expo

Dopo la pausa estiva, popolata naturalmente da mille eventi, raduni e aste mondiali, è la volta di dirigersi verso la meravigliosa città di Salisburgo per assistere all’elegantissimo Salone Classic Expo Salzburg, che si terrà dal 14 al 16 Ottobre, in genere quindi la settimana prima dell’italianissimo Salone dell’Auto e Moto d’Epoca di Padova.

Atmosfera da elegante salotto buono, ovattata. Qui è la patria dei veicoli d’epoca austriaci Steyr-Daimler-Puch, sempre più richiesti dai collezionisti di tutto il Mondo. Qui non è difficile imbattersi in sportivissime Steyr-Puch 500 TR o nel più piccolo fuoristrada per eccellenza, l’ambitissimo Steyr-Puch Haflinger.

La fiera di auto d’epoca di Salisburgo ha un’anima piuttosto commerciale, grazie anche alla presenza dell’incanto organizzato dalla Casa d’Aste Dorotheum, che propone sempre una variegata offerta di auto d’epoca per tutti i tipi di clientela, o meglio per tutte le tasche.

L’asta del Dorotheum è imperdibile anch’essa proprio per questo: si attende con ansia l’uscita del catalogo per puntare il dito sull’auto d’epoca che si vorrebbe possedere. Molte volte si possono strappare veri e propri affari, grazie all’attenta selezione dei responsabili. Di solito, almeno il 95% dei lotti trova qui un nuovo proprietario.

A parte l’asta, il Salone Classic Expo Salzburg vale la visita per la possibilità di rifarsi gli occhi su veicoli veramente ben curati. Anche qui esiste un’area dedicata ai privati, alle mostre a tema, ai ricambi e alle automobilia. Dopo la fine della fiera, ma soprattutto dopo la fine dell’asta di Dorotheum di sabato sera, tradizione vuole di recarsi allo storico birrificio di Salisburgo per cenare e bere forse la migliore birra del mondo, accanto all’università.

Con questa lista di fiere esclusive tutte da visitare, speriamo di aver fatto cosa gradita per addolcire il ritorno dalle Vacanze di Natale, in attesa di eventi… forse anche più interessanti. Buon Natalee felice anno nuovo!

P

C

Mercedes GE280: la Classe G che conviene acquistare

Di Mercedes Classe G c’è l’imbarazzo della scelta, a livello di offerta. Però, se dovessimo fare una classifica su quale puntare dal punto di vista collezionistico, non avremmo alcun dubbio: sicuramente la Mercedes GE280 è quella giusta, quella che sale sul podio. Si, ma quale?

Mercedes GE280: corta, lunga o cabrio?

Se parliamo in termini di rarità, naturalmente la risposta spontanea è cabrio. Specialmente qui in Italia, durante la stagione estiva, è quella che si gode di più, anche se aprire la capote non è proprio un gioco da ragazzi. Per contro, versioni cabrio poco sfruttate si contano sulle dita di una mano.

La maggior parte di esse, un po’ come tutte le auto cabrio soft-top, avranno senz’altro sofferto il problema delle infiltrazioni che a lungo andare creano ruggine, muffe e quant’altro.

Quindi, nella fortuna di trovarne una, o si dovrà mettere in conto un restauro totale, oppure un budget di spesa veramente alto per acquistarne una restaurata, generalmente al di sopra di 50.000 euro. Per questo, noi punteremmo a ricercare direttamente una versione a passo lungo

Passo lungo, la scelta giusta

Garage permettendo, visto che l’auto è lunga quasi 5 metri, andremmo a ricercare una Mercedes GE280 a passo lungo. Specialmente qui in Italia, si può ancora trovare qualche esemplare poco sfruttato, perlopiù in mano a qualche famiglia abbiente che magari l’ha usata solo per andare in montagna.

Tra gli equipaggiamenti, sarebbe bello disporre di 9 posti omologati (in luogo dei classici 5), aria condizionata, cambio manuale (ma è affidabile anche l’automatico) e, ad aver proprio tanta fortuna, il suo verricello Rotzler ER 1500, pressoché introvabile ovviamente.

Sceglieremmo questa versione non solo perché sarà quella presumibilmente la meno sfruttata in fuoristrada (visto il suo impiego prevalentemente famigliare), ma anche perché esteticamente è la più equilibrata. Sarebbe bello reperire un esemplare in prima vernice, ma non si può pretendere troppo.

Se restaurata, verificare la documentazione. Meccanicamente è molto solida e gli esemplari in circolazione difficilmente avranno percorso troppi km, causa anche consumi che si attestano con qualsiasi tipo di piede tra 4 e 6 km/l di benzina, difficile davvero percorrere di più. I primissimi esemplari anni ’80 sono i più richiesti, anche perché totalmente privi di qualsiasi tipo di elettronica, contrariamente alle Mercedes G più recenti.

Da evitare come la peste gli esemplari con impianto GPL!

Alla guida

Il bello viene quando ci si inerpica al posto guida. Se la Mercedes GE280 è in buono stato, il motore si accende con mezzo giro di chiave, come le fuoristrada Toyota.

Inutile precisare che il comando della frizione sia un po’ pesante, ma tutto rientra nell’accezione di solidità di questo mezzo. Il cambio manuale ha innesti precisi, anche se la corsa della leva è lunga e la stessa si trova un po’ distante dal volante.

Il motore è a dir poco brioso soprattutto al di sopra dei 3000 giri e il sound è coinvolgente, visto che si tratta di un 6 cilindri in linea a benzina. La frenata è potente, grazie ai freni a disco.

La velocità massima raggiungibile è attorno a 170 km/h, ma se si mantiene tale soglia, bisogna prevedere frequenti soste dal distributore di carburante. Se la meccanica è a posto, i consumi di olio motore sono a zero e l’indicatore della temperatura del liquido di raffreddamento si assesta appena sotto la metà.

Con il cambio a 4 marce, alle velocità più alte si avverte una certa rombosità per l’alto numero RPM, ma molto piacevole visto che è cupa. Insomma, fra le tante Mercedes G d’epoca, la Mercedes GE280 è sicuramente la più divertente da guidare per la sua esuberanza e senz’altro la più affidabile, a patto che non sia stata “pasticciata”.

Cosa controllare

Essendo un esemplare di veicolo anziano, la Mercedes GE280 non rientra fra quelle vetture che si possono anche acquistare a distanza, a meno che la fonte sia nota. Quindi, ammesso che l’auto venga venduta come “ottima”, sarebbe buona norma verificare se esiste uno storico di fatture/tagliandi.

A motore acceso, verificare che la vettura non soffi dal tappo dell’olio e che all’interno del radiatore ci sia liquido di raffreddamento e non acqua. Le tubazioni del raffreddamento poi non devono andare eccessivamente in pressione, quindi non devono risultare troppo “dure”.

Naturalmente non guasterebbe una prova compressione cilindri, svitando le candele, oltre a controllare anche lo stato e il colore di queste ultime per capire se possono esserci problemi.

Potendo alzarla sul ponte, verificare eventuali perdite di fluidi, stato della linea di scarico, presenza di olio dal colore biondo nel cambio, riduttore, differenziali. Verificare che non ci siano perdite dai cilindretti freni. Qualche perdita sulla spalla delle gomme anteriori può essere normale, se proviene dalle “bocce” alle estremità dell’assale. Qualora non si vedano perdite in quest’ultimo caso, verificare che gli ingranaggi all’interno delle “bocce” non siano a secco di olio. In caso, riempire di nuovo con olio adatto o con grasso specifico a bassa viscosità.

Verificare naturalmente anche gioco dello sterzo e più in generale che tutto funzioni correttamente a livello di dispositivi e impianto elettrico. Ultimo, ma non ultimo per importanza, deve essere presente la placchetta riassuntiva Mercedes dei dati del veicolo, il numero di telaio sulla parte esterna del longherone anteriore lato passeggero e il numero motore in rilievo accanto al basamento, oltre ovviamente ai documenti.

Valore e quotazioni di mercato

Una Mercedes GE280 a passo lungo ben accessoriata come descritto, può superare attualmente anche 35.000 euro di valore di mercato. A patto però che l’auto sia stata utilizzata diligentemente e non “da fuoristradista”.

Ogni elaborazione o modifica, può far anche inabissare il suo valore, come per esempio la presenza di un impianto a GPL.

Diffidare subito del veicolo, se la fuoristrada dovesse montare gomme maggiorate, indice di un possibile impiego estremo con conseguente usura della meccanica. Preferire esemplari ben documentati, anche se costeranno molto di più.

Le Mercedes Classe G da evitare

Infine, uno sguardo alle Mercedes Classe G da evitare, a meno che abbiano un chilometraggio reale veramente basso, ovvero sotto i 50.000 km REALI. Le Mercedes Classe G storiche e collezionistiche da evitare, quindi si parla fino a metà anni ’80, sono in ordine: Mercedes GD240, Mercedes GD300, Mercedes GE200 e tutti quegli esemplari che abbiano subito una sostituzione del motore o di qualsiasi altra parte meccanica fondamentale, come cambio e ponti.

Da ultimo, per cercare l’esemplare giusto, non abbiate paura di avventurarvi all’estero e non attaccatevi al valore aggiunto della targa italiana originale, questo conta davvero poco su una vettura che potrebbe essere disfatta meccanicamente e di carrozzeria…

In caso serva aiuto, la redazione è a vostra disposizione per trovare l’esemplare corretto. Buona caccia e buon divertimento.

Osenat: appuntamento per lunedì 20 dicembre per l’asta auto d’epoca

Il 2021 è agli sgoccioli, ma il mercato delle auto d’epoca e da collezioni non molla il colpo. Appuntamento per il prossimo lunedì 20 dicembre 2021 alle 14.00 presso l’Hotel des vente du château 13, avenue de Saint-Cloud – 78000 Versailles per l’asta di fine anno Osenat: Youngtimer e auto da collezione. Vediamo se si può fare qualche affare di fine anno, sfogliando qui il catalogo. Naturalmente non c’è bisogno di recarsi di persona all’asta (anche se è consigliabile, ma è possibile registrarsi per fare offerte online o al telefono. Tra le auto selezionate, sembra proprio che 1983 possa essere il numero fortunato: sono tutte del 1983!

1983 Renault 18 Turbo Station wagon 8.000-12.000 euro

Con una stima compresa tra 8.000 e 12.000 euro, sicuramente può essere interessante prendere in considerazione questa vettura d’epoca francese famigliare dal temperamento sportivo.

Il modello presentato è una Renault 18 del 1983 con carrozzeria station wagon e turbo. Secondo la descrizione si presenta in ottime condizioni estetiche e meccaniche. L’auto è di seconda mano e l’attuale proprietario l’ha acquistata dal figlio di Jean Rédélé nel 2013 dove l’auto veniva utilizzata per i tanti viaggi del padre e del figlio. Una lettera manoscritta di Jean-Charles attesta questa provenienza. 

Oggi l’auto si presenta in un bel vestito bianco con i suoi adesivi e finiture originali conformi. L’interno non è da meno e il rivestimento in tessuto rosso è in perfette condizioni. Nell’abitacolo si trova la rara autoradio d’epoca oltre alla ruota di scorta e agli attrezzi.

Ben conservate anche le plastiche nere della plancia, così come l’importante volante “sportivo” in pelle e alluminio. Divertente da guidare, questa station wagon è capace di ingoiare chilometri senza fatica.

1983 MG Metro Turbo 9.000-11.000 euro

A parte le supercar a catalogo, secondo noi possiamo affermare senza paura di smentita che il pezzo più interessante dell’asta Osenat è sicuramente questa rara MG Metro Turbo, stimata correttamente tra 9.000 e 11.000 euro.

Il modello qui presentato è del 1983 e monta un 1.3 con carburatore SU e Turbo Garret che sviluppa 95 CV. Il peso della vettura poi è minimo.

Una vera piccola bomba, questo esemplare ha solo 68.000 km ed è in ottime condizioni sia all’interno che all’esterno. I numerosi adesivi ricordano ai passanti che stai guidando un’arma affilata molto agile sulle strette strade tortuose

Con la sua configurazione estetica originale e i suoi interni bicolore in ottime condizioni, questa Turbo è molto sorprendente da guidare e offre al suo driver sensazioni che poche piccole auto sportive possono dare. Con un comportamento molto diverso rispetto a una Peugeot 205 GTI e un telaio più robusto, questa piccola rarità “fischia” che è un piacere con il suo turbo.

1983 Citroen Visa Chrono II 15.000-20.000 euro

Con una stima compresa tra 15.000 e 20.000 euro, questa Citroen Visa Chrono II è una sportiva introvabile qui in Italia. Può piacere o meno, ma sicuramente è un investimento per il futuro che sarà in continua crescita, insomma non sono soldi buttati.

La Citroën Visa Chrono II è una compatta vettura sportiva destinata a rivitalizzare l’immagine di un modello alla fine della sua carriera. Di fatto è in pratica una Visa Trophée Groupe IV. La trasformazione di questa city-car in una bomba è frutto del lavoro del carrozziere Heuliez che non ha certo lesinato sulle appendici aerodinamiche in plastica. La carrozzeria bianca è decorata con strisce adesive blu e rosse per darle un aspetto “racing”, in voga negli anni ’80. I cerchi in lega sono AMIL da 13″.

Inizialmente era alimentato da un motore a 4 cilindri in linea da 1360 cm3, proveniente dalla Peugeot 104 ZS2, alimentato da 2 carburatori doppio corpo Solex che sviluppano 93 CV a 5800 giri/min. Di fronte al successo di questa versione, saranno prodotte altre due serie con un 1434 cm3 di 143 CV. 

Il cambio è a 5 marce. Molto leggera (850 kg), può raggiungere 171 km/h e i 100 km/h in 10,2 s. L’esemplare proposto è in ottime condizioni e in attesa solo di un nuovo proprietario per affrontare le mitiche GTI.

Messerschmitt/FMR KR200 (o KR175): una minicar rossa per Natale, perché no?

Altro che BMW Isetta… Se si ha intenzione di regalarsi una microvettura poco impegnativa (almeno in termini di spazio), allora bisogna puntare diretti sulla Messerschmitt, ex fabbrica di aerei da combattimento durante la Grande Guerra, poi riconvertita nel dopoguerra in fabbrica per auto di piccole dimensioni, in tedesco Kabine Roller (KR). Inutile tirarla lunga con la sua storia, che si può leggere ovunque, ma qui ci si vuole concentrare sul perché comprarla.

Messerschmitt KR200, super compatta dalla linea esclusiva

Come si vede dall’immagine, la Messerschmitt KR200 è una super compatta “automobilina” a due posti (in realtà due posti più un bambino, quindi 3), un seggiolino davanti e una panchetta divisa in due parti asimmetriche con tanto di schienale, dietro.

In Italia è praticamente introvabile, per acquistarne una bisogna sicuramente spostarsi in Nord Europa, dalla Germania in su per capirsi. Veniva prodotta da metà anni ’50 a metà anni ’60 con carrozzeria chiusa (tetto trasparente in Plexiglass), cabrio (tetto in tela) o Roadster (tetto in tela, con “fusoliera” più sportiveggiante). La maggior parte di esse erano a 3 ruote (con la singola dietro motrice), ma c’erano anche a 4 ruote (le più ambite perché rare, ma a nostro avviso non le più interessanti, chiamata Tiger).

Pensata proprio come un aereo

I suoi interni, come anche la sua linea, lasciano senza fiato per la sua originalità. Basta calarsi nella sua “fusoliera” e ci si sente davvero in un aereo. Basta guardare il cruscotto. Volante che ha ben poco di automobilistico e molto di velivolo. Il nottolino di accensione, incredibile, comanda sia la marcia avanti sia la retromarcia. Proprio così. Basta girare la chiave normalmente e il motore a 2 tempi gira in modo da conferire la marcia avanti. Se invece si preme sulla chiave per poi girarla, il motore a 2 tempi gira al contrario e permette di procedere in retromarcia. Quindi, di fatto, si hanno 4 marce avanti e 4 marce indietro.

L’idea era geniale per contenere misure e pesi. La prima serie Messerschmitt KR175 invece aveva solo la marcia avanti. Il cambio è pressoché come quello di una moto e si aziona in modo sequenziale. C’è il pedale della frizione e premendo la leva del cambio verso avanti di sale di marcia, tirandola verso dietro si scala. Il grilletto che si vede sulla leva del cambio serve per richiamare la “folle” da qualsiasi marcia, senza dover operare continue scalate, quindi ancora più intelligente rispetto a una moto. Strumentazione del cruscotto: contachilometri a destra e orologio a sinistra, più comando luci, aria, frecce e tergi e, se si è fortunatissimi, la rarissima autoradio originale Weltfunk AU 545, che da sola, se si trova originale, può valere anche 5.000 euro.

Accesso come su un aereo

Come si vede, per accedere nell’abitacolo, si apre la porta che è come quella di un vecchio aereo da guerra, per calarsi più che in un abitacolo, in una vera e propria cabina.

Un posto davanti e uno per adulti e uno per bambino dietro

Una volta aperto il portellone, si accede in cabina. Per facilitare l’accesso del guidatore, il piccolo seggiolino anteriore è sollevabile tramite un sistema a pantografo per poi, una volta seduti, riporlo in posizione di guida. Dietro, la seduta del divanetto, è divisa asimmetricamente in due parti, una più grande per l’adulto e una più piccola per il bambino. Del resto, la Messerschmitt KR200 era pensata per un impiego cittadino di famiglia media.

Rispetto a uno scooter (Kabine Roller), aveva il vantaggio di poter trasportare praticamente mamma, papà e figlio a scuola, al caldo, grazie al sistema di aerazione proveniente dal calore dell’impianto di scarico, la cui “curva” è divisa in due, una per i gas e l’altra per il calore che si crea da inviare in abitacolo, sfruttando il tubo portante della struttura della carrozzeria.

Sotto il cofano, un motore 200cc a due tempi

Per aprire il cofano motore posteriore, bisogna prima aprire la porta dell’abitacolo. Il cofano motore è fermato nella parte bassa da due ganci, uno a destra e uno a sinistra. Sotto il cofano motore, di solito dotato di portapacchi, trova posto la ruota di scocca e un crick a leva, oltre al piccolo serbatoio carburante con relativo rubinetto di chiusura e riserva (sulla KR175 invece il serbatoio era direttamente imbullonato sopra il motore), azionabile tramite una leva posta a destra dello schienale della panchetta posteriore, dove si trova anche il “tirantino” che comanda la serranda dell’aria calda.

Il motore è naturalmente un piccolo monocilindrico raffreddato ad aria da 200cc e quasi 10 CV, che permetteva però alla piccola Messerschmitt di raggiungere e superare 100 km/h. Attenzione però, il motore è forte e longevo, a patto che non si sbagli la miscela del 2,5%!

Messerschmitt KR200, sensazioni di guida uniche

Il bello, come in ogni auto d’epoca, arriva quando accendi il motore per guidarla. OK, il sound è quello di un monocilindrico a due tempi, ma l’auto, lunga 2,80 metri e larga neanche 1,30 metri, con tutti i comandi super diretti che ha, si guida come un go-kart. Essendo a due tempi e monocilindrico, il motore sale di giri che è un piacere, anche se al minimo per la sua compressione borbotta un po’ come una pentola di fagioli.

Allo scarico è normale vedere quel fumo azzurrino. Si sale un po’ di gas, si lascia il pedale della frizione e via a salir su di marce e a scalare con quel fantastico cambio sequenziale, proprio lì alla tua destra. Il volante sterza di appena un quarto di giro a destra o a sinistra. Il raggio di sterzo non è dei più contenuti, ma quel che basta per fare manovra in città. D’estate poi è stupendo girare scoperti con la versione cabrio e con la metà dei vetri scorrevoli aperti. Inutile dire che tutti ti guardano con gioia e ammirazione, altro che Ferrari, Lamborghini e Porsche. L’unico vero pericolo è che qualcuno possa non vederti in manovra, poiché l’auto è veramente piccola, ma con una personalità eccezionale.

Messerschmitt KR: le quotazioni aggiornate

Compratene una, compratene una, compratene una, a patto di trovarla giusta. Quasi impossibile da trovare “conservata” in prima vernice, in quanto auto sfruttata per il traffico cittadino, si possono trovare begli esemplari restaurati, a patto che il restauro sia ben eseguito, ovvero: colore originale in base all’anno, documentazione del restauro, utilizzo di poco stucco da controllare facilmente con uno spessimetro per carrozziere.

Naturalmente poi verificare che sia presente placchetta riportante i dati del veicolo, e che numero di telaio e numero motore corrispondano. La placchetta riassuntiva dei dati si trova sotto il muso davanti a destra, così come il numero di telaio sulla traversa che passa subito sotto. Lo stesso numero di telaio si trova anche sulla struttura di sostegno tubolare posteriore del motore, di fronte alla scatola nera che comanda l’inversione di marcia. SOtto il numero di telaio posteriore, sul motore si trova anche il numero di motore. Verificare inoltre che i documenti ci siano tutti. Nel caso di documenti tedeschi, devono essere presenti il Teile 1 e il Teile 2, ovvero quello che qui in Italia è il libretto di circolazione e il certificato di proprietà.

Un esemplare completo e ben restaurato di Messerschmitt KR200 parte almeno da 30.000 euro. Una prima serie Messerschmitt KR175 senza retromarcia può valere qualcosa in più, mentre una buona Messerschmitt Tiger a 4 ruote parte da 120.000 euro, trovandola. Noi consigliamo una Messerschmitt KR200 a tre ruote cabrio, possibilmente nel più elegante colore rosso rubino e, per favore, non bicolore. Insomma, una Messerschmitt come quella in foto. Eventualmente se l’esemplare reperito fosse da restaurare, sappiate che i costi dei ricambi sono veramente alti e non tutti saprebbero ripristinarla per le curve tipiche della carrozzeria che deve risultare perfetta, visto che rispetto a un’auto più grande si vede facilmente nella sua interezza da un’unica angolazione.

Ci sono specialisti che possono aiutarvi a rintracciarne una in buono stato, casomai si prega di contattare la nostra redazione di NMClassic. Buon divertimento e soprattutto buoni affari!

L

C

Auto d’epoca: cosa comprare all’asta Bolaffi 11 Dicembre 2021

Il 2021 sta per finire, ma non è ancora terminata la stagione degli incanti delle auto storiche. Per chi cerca qualcosa di particolare, potrebbe strappare qualche buon affare all’asta di auto classiche Bolaffi che si tiene a Torino sabato 11 Dicembre 2021 alle ore 11 in Via Egeo 18. Non tutti i lotti saranno esposti, ma sul catalogo online sono segnalati quelli presenti. Ecco cosa prenderemmo in considerazione nell’ottica di auto originali e anche rivendibili, nel caso si volesse cambiare prima o poi progetto e la descrizione che si legge comunicata dalla casa d’aste.

1968 Fiat 500 Scoiattolo Senza Riserva 2.000-8.000 euro

Numero di telaio 1725307/0049, motore 110 F 000: proposta con una stima tra 2.000 e 8.000 euro, si tratta di una delle prime 500 Scoiattolo prodotte nel 1968. Da 16 anni nella stessa collezione, la meccanica è quella della Fiat 500 F, conserva ancora la targa originale della provincia di Trento, e conta solo 3 proprietari.

Rossa con interni neri originali e ben conservati, la carrozzeria è fondamentalmente sana anche se presenta qualche traccia di ruggine. L’auto è completa di tutti i fregi e le cromature, ma necessiterebbe di essere riverniciata. Anche la meccanica è completa e originale, ma l’auto è ferma da diversi anni, quindi un controllo generale per poter essere rimessa in moto è consigliabile. La revisione non è valida.

La Fiat 500 Scoiattolo venne prodotta dalla CAP (Carrozzeria Arrigo Perini) ad Arco, in provincia di Trento, tra il 1968 ed il 1973. Ebbe un certo successo in quanto rappresentava una simpatica ed economica alternativa alle più costose 500 Jolly. La vettura dovrà essere ritirata a Torino.

Non si tratta certo di una gran macchina, ma in questo caso alletta di certo la stima minima di 2.000 euro e il fatto che è il primo lotto in vendita quando l’asta non è ancora calda… A buon intenditor…

1984 Innocenti Mini Turbo De Tomaso 11.000-15.000 euro

Numero di telaio ZJNB55000EB332683, motore DAHIATSU CB/DT. Con una stima compresa tra 11.000 e 15.000 euro, la vettura è stata immatricolata a Varese nel 1984, anche se attualmente risulta radiata d’ufficio. Però conserva le targhe e il libretto della provincia di Milano del 1986. E’ presente anche il foglio complementare.

Al momento della radiazione nel 2005 la vettura aveva avuto tre proprietari. La livrea è bicolore argento e antracite con interni in velluto beige. La carrozzeria è stata riverniciata pochi anni fa e si presenta in condizioni ottime, gli interni invece sono originali e ben conservati. La meccanica è originale, completa e perfettamente funzionante. Diventata subito un’icona della piccola sportività degli anni ottanta, quest’auto ha fatto sognare un’intera generazione ed è stata la prima citycar italiana dotata di un motore turbo giapponese (Daihatsu).

La vettura dovrà essere ritirata a Torino.

Pecche, secondo noi, che potrebbero far abbassare il prezzo: radiazione d’ufficio, reimmatricolazione, riverniciatura.

1997 Fissore La Forza Magnum 15.000-18.000 euro

Numero telaio ZDW828C0000002354, la particolarità di questa fuoristrada immatricolata nel 1997 e dotata del motore VM da 120 CV (non il massimo), è che ha solo circa 34.000 chilometri percorsi all’attivo.

Disegnata da Tom Tijarda, basata su telaio accorciato e meccanica dell’Iveco VM 40, rappresenta il tentativo italiano di competere con i grandi fuoristrada americani e giapponesi.

Molto ben conservata, corredata del manuale di uso e manutenzione, libretto originale, è di colore rosso rubino in prima vernice, gli interni beige curati con pelle e radica sono di ottima qualità esente da difetti. Presenta inoltre alcune caratteristiche estetiche della versione costruita da LA FORZA per il mercato statunitense.

Esemplare elegante ed esotico, non è il massimo dell’affidabilità e pecca anche nell’assemblaggio, ma con questa bassa percorrenza e la carrozzeria interamente in prima vernice, oltre alla bassa disponibilità di tali esemplari, la fanno sicuramente diventare un veicolo da collezionare che potrebbe aumentare di prezzo col passare degli anni.

1947 Alca Volpe 28.000-35.000 euro

La Volpe è stata presentata nel marzo 1947 a Roma dalla neonata ALCA (Anonima Lombarda Cabotaggio Aereo) come un’alternativa economica alla Fiat Topolino.

Questa microvettura (segmento in continuo aumento di valore) può essere considerata la prima “bubble car”, ma in realtà divenne tristemente famosa come una delle più celebri truffe del secondo dopoguerra. Nel 1948 infatti la ditta venne accusata di bancarotta fraudolenta, dal momento che i dirigenti si dileguarono portandosi con loro gli anticipi dei clienti che avevano ordinato la vetturetta, circa 300 milioni di lire, e senza aver consegnato neanche un veicolo. A quanto si riporta, le poche assemblate vennero ritirate da uno sfasciacarrozze di Piacenza e solo alcune di queste vennero in seguito acquistate da privati, i quali vi adattarono motori di Vespe o Lambrette e le usarono senza immatricolarle.

La carrozzeria dell’esemplare offerto si presenta in buone condizioni. Nei vari punti in cui la vernice si è staccata si possono vedere le saldature delle strisce di lamiera che si dice fossero state recuperate da bidoni dell’olio, data la penuria di materiali subito dopo la fine della guerra.

Purtroppo mancano i piccoli paraurti ed il volante originale, ma è ancora presente la calandra frontale con la scritta “Volpe”, e sia i fanali anteriori che la strumentazione sembrano di primo impianto. Il progetto dell’Ingegner Colombo prevedeva l’utilizzo di un motore bicilindrico a due tempi di 124cc, montato posteriormente ed in grado di offrire una potenza di 6 cavalli, ma nella realtà nessuno dei pochissimi esemplari prodotti fu equipaggiato con un propulsore.

Sull’esemplare in asta venne montato, anni dopo, un motore preso da una Vespa 125, apportando alcune modifiche. Questo motore oggi non è più presente. Venne anche installato un cambio con leva al pavimento, mentre il progetto originale ne prevedeva uno al volante. Le sospensioni ed i freni invece sono probabilmente quelli originali, sia per dimensioni che per anzianità. Non si sa quante Volpe vennero effettivamente prodotte. Cinque di queste vennero iscritte alla Mille Miglia del 1947, alcune delle quali avrebbero dovuto essere dotate di turbocompressore, ma nessuna di esse si presentò alla partenza.

Interessante essenzialmente per due motivi: si tratta di una delle primissime microvetture in commercio ed è molto rara, seppur priva di motore.

1969 Ferves Ranger 4×4 15.000-20.000 euro

Numero di telaio 0803, motore Fiat 110 F 000, la Ferves Ranger 4×4 sta inspiegabilmente ottenendo ammirazione dai collezionisti, soprattutto dopo che in USA qualche “matto” se l’è contesa fino ad arrivare a 190.000 dollari durante un’asta.

L’esemplare qui presentato è stato immatricolato a Pisa nel 1969, conserva ancora le targhe e il libretto originali con la specifica del 4X4. Acquistata inizialmente da una ditta toscana che eseguiva lavori su strade e autostrade, fu successivamente venduta al nonno dell’attuale proprietario e quindi da allora sempre rimasta in famiglia.

Iniziato il restauro diversi anni fa, il lavoro non è stato portato a termine. Presentata in un bel giallo, con interni neri, la carrozzeria è sana e completa di ogni dettaglio, totalmente riverniciata e risanata dove necessario. Gli interni sono completi, mentre il rivestimento seduta posteriore è da rifare. Il sottoscocca è sano. Il motore è completo ed originale, funzionante, ma fermo da diversi anni.

All’epoca dell’acquisto fu trasformato dall’allora proprietario in 2 ruote motrici, usandolo per andare a caccia riteneva che le 4 ruote motrici rendessero il Ranger più difficile ed impegnativo da guidare. La meccanica è completa, salvo la trasmissione alle ruote anteriori, mancano quindi l’albero di trasmissione, il differenziale anteriore, i semiassi anteriori e la scatola cambio con presa di forza. Questi componenti risultano però reperibili sul mercato, non essendo specifici per il Ranger, ma di derivazione. Revisione non in corso di validità.

Il Ferves Ranger è una delle derivate su base Fiat 500 più valide e ricercate, mezzo prettamente da lavoro, con una carrozzeria molto semplice e dalle finiture spartane, ma con una linea inconfondibile. La vettura dovrà essere ritirata in provincia di Pescara.

Pecche: Mancanza della trasmissione 4×4, restauro da mettere in previsione.

1976 Aktiv ST4 15.000-25.000 euro

Numero di telaio 1509, l’interessante veicolo cingolato, ideale per chi ha la casa in montagna, è stato fornito all’Aeronautica Militare nel 1976 e dismesso negli anni 90, può portare 7 persone ed è dotato di riscaldamento ausiliario Webasto, doppio serbatoio e botola sul tetto.

Utilizzato pochissimo, il tachimetro segna soli 565 km percorsi e 88 ore di utilizzo. La carrozzeria in alluminio, in origine di colore rosso, è stata riverniciata in colore verde militare dall’Aeronautica. Ora si presenta a metallo nudo per scelta estetica dell’attuale proprietario, ad eccezione del tetto.

Carrozzeria ed interni in condizioni ottime e originali. La meccanica è Volkswagen 1.6. Il veicolo è fermo da pochi anni, ma può essere facilmente rimesso in moto con interventi minimi. Facile e intuitivo da manovrare grazie alla presenza del volante, il cambio manuale e la meccanica sono derivate dal Maggiolone 1.6.

Il veicolo potrà essere ritirato in provincia di Savona.

Pecche: riverniciatura. Vantaggi: pochi km, particolarità del mezzo e affidabilità della meccanica raffreddata ad aria di origine Volkswagen. Informarsi se il mezzo è targato, alcuni di essi lo erano e quindi potevano (paradossalmente) circolare anche su strada, magari per brevi tratti.




I PIÙ LETTI