HomeOpinione EspertoMaico Mobil: "l'auto a due ruote" considerata "il Sacro Graal" degli scooter

Maico Mobil: “l’auto a due ruote” considerata “il Sacro Graal” degli scooter

Con un cambio a 3 marce, un vero parabrezza (non così scontato negli anni ’50), un “bagagliaio” sotto il sedile passeggero e veri indicatori di direzione (allora si usava la mano per segnalare la svolta), non sorprende che la Maico Mobil sia stata classificata come “auto a due ruote” quando fu lanciata al Salone di Reutlingen nel 1950 in Germania.

Prodotta fino al 1958, la moto qui mostrata è stata una delle prime 175cc ad uscire dalla fabbrica Maico a Wurtemberg in Germania. Per chiunque abbia seguito il motocross negli anni ’70 e ’80, il marchio Maico è spesso associato ai 2 tempi guidati da campioni di motocross europei come Badger Goss e Adolf Weil.

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Maico Mobil, produzione tedesca

Maico è stata fondata nel 1926 da Ulrich Maisch, inizialmente costruendo biciclette. Dieci anni dopo l’azienda tedesca si espanse nella produzione di motociclette, utilizzando un motore da 143cc prodotto dallo specialista tedesco di motori a 2 tempi ILO-Motorenwerke per alimentare la sua gamma di motociclette leggere. Alla fine della seconda guerra mondiale, con i soldi del Piano Marshall, Maico costruì la propria gamma di motociclette mono e bicilindriche a 2 tempi con il nome di Blizzard e Typhoon, seguite nel 1951 dalla Maico Mobil.

Maico Mobil, l’auto a due ruote e due tempi…

Spinta inizialmente da un motore a 2 tempi da 148cc, la Maico Mobil ha carrozzeria e carenature in alluminio costruite su un telaio tubolare, unico sia per costruzione che per stile e decisamente diversa rispetto a qualsiasi altra due ruote. Forniva la massima protezione dagli agenti atmosferici e capacità di carico sia per il pilota che per il passeggero. Il motore raffreddato a ventola è montato tra cruscotto e sedile pilota: i giornalisti dell’epoca avevano difficoltà a descriverlo come una motocicletta o uno scooter. Forse non a caso, ha ottenuto il titolo di “l’auto a due ruote”.

Dal 1952, la cilindrata fu portata a 173cc e debuttò anche una versione più grande da 197 cc, che erogava 11 cavalli a 5000 giri/min. Le ruote sono state montate sfalsate per facilitare la sostituzione in caso di foratura, con una di scorta nascosta nella parte posteriore della carrozzeria. La sospensione anteriore consiste in una forcella telescopica, mentre nella parte posteriore una guida confortevole sia per il pilota che per il passeggero veniva assicurata da una serie di doppi ammortizzatori insieme a un morbido sedile Pagusa molleggiato.

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A differenza della maggior parte degli scooter, il serbatoio del carburante è montato davanti al pilota sotto il cruscotto, che contiene anche un pratico vano portaoggetti, l’interruttore di accensione e il tachimetro. Dietro la carrozzeria incorpora un paio di borse laterali sotto il sedile per trasportare la spesa settimanale.

Rispetto a gran parte delle concorrenti, la Maico Mobil era senza dubbio uno degli scooter più lussuosi costruiti negli anni ’50, ma il suo aspetto radicalmente diverso e il prezzo elevato non l’hanno certo reso un best seller. Oggi invece è molto apprezzato e considerato dagli appassionati come il “Santo Graal” delle due ruote.

L’originale Maico Mobil MB175 da 58000 km che arriva dall’estremo Nord Europa

In particolare, questo rarissimo Maico Mobil MB175 originale da 58000 km è stato uno dei pochissimi (5 pezzi) spedito in colore beige in Finlandia per le Olimpiadi estive di Helsinki del 1952, ufficialmente conosciute come il Gioco della XV Olimpiade dal 19 luglio al 3 agosto 1952. Nello stesso anno fu acquistato da un orologiaio di Turku Lovely Stake, il primo proprietario.

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Poi è stata acquistata dal secondo proprietario di Naantali (Finlandia), Esa A. Esa A. ha acquistato la Maico Mobil più di 30 anni fa: la moto era perfetta in alcune parti, ma necessitava di un restauro completo.

Dopo cinque anni di restauro con tutte le parti originali NOS, la Maico Mobil è stata accettata nel Registro dei veicoli del Museo. La moto color beige è stata poco usata negli ultimi anni. Dopo il restauro la moto ha percorso solo pochi chilometri. Il motore è stato fatto girare a intervalli regolari. Esa A. ha acquistato la moto per nostalgia.

Esa A. usò la Maico alla fine degli anni ’50 a Helsinki quando era nell’esercito. Secondo lui, la moto era piuttosto impegnativa da guidare. In particolare, durante l’arresto, bisognava ricordare di spostare il piede indietro fuori dalla carena per evitare di cadere di fianco. Poi Esa A. ha raccontato della guida della Maico Mobil con il grande parabrezza che soffre il vento forte e che facilmente può dirigere il veicolo verso il ciglio della strada.

Infine, il terzo proprietario italiano l’ha collocata a suo agio nel soggiorno come oggetto d’arredo molto accattivante, avviandola a volte ovviamente aprendo le finestre.

L’hobby Maico Mobil va sempre più forte di anno in anno e le Maico Mobil originali in buone condizioni sono state vendute per oltre 25.000 euro.

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