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Leggero restauro o restauro conservativo? Che presa per i fondelli!

Lo scorso venerdì 3 marzo siamo andati a fare una deludente passeggiata ad Automotoretrò 2023 e purtroppo ci accorgiamo sempre di più in quale misera decadenza versi la cultura dell’auto d’epoca, almeno qui in Italia. Tra prezzi osceni che neanche a Parigi abbiamo visto (per esempio una Land Rover proposta a oltre 40000 euro a Parma e lo stesso tipo neanche a 17000 euro a Parigi o una Mercedes G da oltre 70000 euro con descrizione di modello e addirittura tipo di alimentazione sbagliata dall’antipaticissimo e supponente venditore incompetente di Imcar) e auto esposte dalla più che dubbia qualità, in effetti due “chicche” ci sono subito saltate subito all’occhio: una Fiat Balilla da “leggero restauro” e una Fiat 1500 da “restauro conservativo”. Partiamo dalla Balilla.

Fiat-Balilla
Fiat-Balilla
Fiat-Balilla-1
Fiat-Balilla

Fiat Balilla da “leggero restauro”, come si legge dalla descrizione sul parabrezza, 12000 euro. Naturalmente speriamo sia stato uno scherzo anticipato del primo aprile, poiché oltre a essere già stata verniciata a pennello, l’auto è totalmente da rifare. Inutile scendere nei particolari, poiché bastano le foto per capire di quale entità di… leggero restauro si tratti… Poi hanno ragione a questo punto gli stranieri che hanno investito in un viaggio per assistere a questa ultra deludente fiera di Automotoretrò 2023 a incazzarsi di brutto poiché presi letteralmente per il culo da venditori privi di cultura e passione che propongono letteralmente dei rottami. Ma la parte più bella arriva ora, con la Fiat 1500 da “restauro conservativo”.

Fiat-1500-cartello
Fiat-1500-cartello
Fiat-1500
Fiat-1500
Fiat-1500-verniciatura
Fiat-1500-verniciatura

Il massimo della presa per il culo! Questa Fiat 1500 in condizioni orribili era esposta nel triste e poco illuminato padiglione di Automotoretrò 2023 con addirittura la descrizione degli autori che hanno fatto questo scempio di restauro. Che dopo per fortuna però, il cartello con la descrizione è stato girato. Secondo il venditore, questa auto avrebbe avuto un restauro conservativo. Tradotto in soldoni, il restauro conservativo consisteva in una riverniciatura direttamente sopra la ruggine, come si vede bene nella relativa foto.

Conclusioni: che amarezza e quante delusioni in fiera

Sinceramente siamo incredibilmente delusi dai commercianti che si affacciano in questi saloni, portando letteralmente rottami di auto proposti a cifre inadeguate, ideali (speriamo) solo per compratori incompetenti. Automotoretrò 2023, di cui la metà occupata da auto tuning, era pieno di auto insulse, altro che spettacolo. Oltre a queste “chicche” e tanto tuning giusto per riempire il misero padiglione, abbiamo visto veramente tanta fuffa. Una miriade di insulse Fiat Panda 4×4 proposte e probabilmente anche vendute (speriamo) a incompetenti di turno. Ricordate il fenomeno Ferves Ranger che in USA era stato pilotato a 190.000 dollari e che subito dopo ne erano usciti una quantità industriale in vendita a prezzi assurdi (secondo noi, tutti scambiati tra furbastri venditori)? Ve lo ricordiamo noi: dopo quella vendita, tutte le Ferves Ranger che non si riuscivano a vendere neanche a 8000 euro in quanto auto artigianale senza una vera industrializzazione, sono esplose dopo quella vendita all’asta di RM Sotheby’s a oltre 50000 euro. Ricordiamo che alla fiera di Padova ce ne erano a decine in vendita a prezzi spropositati. Ora il fenomeno sembra passato un po’ di moda e la Panda 4×4 è salita alla ribalta. Per cui i venditori più smaliziati, cercano di approfittarne provando a vendere Panda 4×4 di ogni tipo e senza storia ai gandoloni di turno. Oltre alle Panda 4×4 c’era una simpatica Panda 100HP, ma a 12500 euro! Poi c’erano una serie di Range Rover praticamente da rottamare e una Mercedes G di cui i venditori non sapevano neanche cosa vendevano, vista la descrizione completamente sbagliata e naturalmente l’assenza del prezzo richiesto… e poi richiesto ma da svenimento. Questi sono solo alcuni esempi, che però rovinano il mercato. Perché tutti si stanno buttando sull’auto d’epoca o vecchia (in questo caso il termine è più appropriato) con zero competenze, cercando di ottenere il più possibile da rottami che non dovrebbero essere minimamente esposti. Tutto ciò rende il mercato semplicemente ridicolo e poco credibile, con evidenti danni sui pochi, anzi pochissimi commercianti e operatori bravi che ancora hanno il coraggio di investirci su.

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