Dovremmo essere agli sgoccioli di questa maledetta quarantena oggi 23 Aprile 2020. Probabilmente, con cautela, dal 4 maggio 2020 (quasi) tutto il mondo dovrebbe ripartire. E, insieme al lavoro, riprenderà sicuramente anche la voglia di viaggiare. Se la passione è quella inesauribile per le auto d’epoca, allora bisogna per forza porsi una meta: il Museo di Schramberg.
Spazio alla fantasia creativa per ricostruire la mobilità tedesca del dopo guerra
Facile affermare che i Musei delle grandi Case automobilistiche siano quantomeno belli e ben messi, quando vi si investono milioni dietro. Ce ne sono altri però, che saranno senz’altro meno noti, ma lo stesso (se non più) ricchi di varietà di pensiero tecnico e creativo, che purtroppo è in esaurimento nella grande industria.
Nel cuore della Foresta Nera
Insomma, in parole povere bisogna mettere in cantiere la visita a un museo pieno di passione che si trova a Schramberg, nella Foresta Nera, in Germania, in quella che è stata la fabbrica di orologi Junghans.
Tutte le più rare microcars del dopo guerra
In un contesto “romantico”, dove si respira ancora odore di macchinari, si trova un’ampia collezione privata di quelle piccole auto (ma non solo) che hanno motorizzato la Germania del dopoguerra, come Gutbrod, Messerschmitt, Goggomobil, Glas, Lloyd, Brutsch e tante altre altre ancora meno note.
Ce n’è anche per motociclisti
Ci si può letteralmente innamorare di questa location. In più ci sono parecchie moto rare o particolari (alcune con tanto di rimorchio) e il tutto in perfetto stato di conservazione, con pochissimi restauri.
Calarsi in un altro secolo…
Insomma è un museo per chi ama l’auto come concetto creativo, che evoca l’epopea di una tecnologia brillante e un crescendo che ormai ha lasciato il posto a un mondo più funzionale e sicuro, ma decisamente meno affascinante.